Perché devi assicurarti?
“Se dipendesse da me, scriverei la parola assicurare sulla porta di ogni casa. Sono convinto che, con spese incredibilmente piccole, intere famiglie possano assicurarsi contro eventi catastrofici che diversamente le ridurrebbero sul lastrico”.
Winston Churchill
Perché devi assicurarti?
Nonostante i timori per l’incertezza della situazione economica (aggravate anche dalla Pandemia) e le preoccupazioni sulla tutela della salute l’Italia resta un paese sotto-assicurato: solo una famiglia su dieci ha in essere soluzioni assicurative.
La sotto-assicurazione è un problema soprattutto alla luce di alcuni trend, come l’invecchiamento (nel 2050 un terzo degli italiani avrà più di 65 anni), la maggiore incertezza lavorativa e i mutamenti ambientali e climatici.
Tutti elementi che rendono sempre più urgente il bisogni di protezione.
“Il risparmio assicurativo è uno dei principali asset finanziari detenuti dalle famiglie, ma da un punto di vista della protezione l’Italia è un paese sotto-assicurato. Ogni italiano possiede una casa, ma solo il 3% delle abitazioni è assicurato“, ha spiegato la presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, in occasione della presentazione di una ricerca.
Perché è importante avere una copertura assicurativa?
L’obiettivo fondamentale di qualsiasi copertura assicurativa è quello di aiutare gli individui e le imprese a risollevarsi quando un evento imprevedibile colpisce i beni, il patrimonio o la vita di una persona.
L’incertezza non riguarda solo il fatto che un danno possa verificarsi, ma è ignoto il tempo in cui tale danno si manifesterà ed è, soprattutto, sconosciuta l’entità della perdita che, nella maggior parte dei casi, potrà andare al di là di qualsiasi risparmio o ricchezza che una persona può aver accumulato.
È per questo motivo che l’assicurazione è una componente essenziale della pianificazione finanziaria di una famiglia o di un’azienda: consente di mitigare le perdite, promuove la stabilità finanziaria e le attività commerciali che a loro volta si traducono in crescita economica e sviluppo per il sistema nel suo complesso.
Le aree di intervento delle assicurazioni sono di tre tipi
Assicurazioni a protezione di beni o di cose:
Garantiscono all’assicurato il risarcimento di un danno che colpisce un bene o un complesso di beni predeterminati.
Rientrano in questo ambito, ad esempio, l’assicurazione incendio (sulla casa o sull’azienda), l’assicurazione furto (di beni nelle abitazioni private o nelle attività commerciali o pubbliche), l’assicurazione a protezione dei beni contro eventi inattesi (danni a macchinari e impianti industriali) o contro eventi naturali (ad esempio grandine e calamità naturali);
Assicurazioni del patrimonio:
Con le quali l’assicurato si cautela contro il rischio del sorgere di un debito per danni involontariamente cagionati a terzi.
L’evoluzione della vita economica dà continuamente origine a nuove fattispecie di responsabilità, che a loro volta fanno emergere l’esigenza di coperture prima sconosciute, basti pensare alle responsabilità degli ospedali, dei costruttori di edifici, dei produttori, degli amministratori di aziende.
Assicurazioni sulle persone:
Garantiscono il risarcimento del danno alla persona dell’assicurato in conseguenza di una lesione fisica (infortuni) o di una malattia, che provochi la morte, l’invalidità permanente o una inabilità temporanea;
Su quest’ultima area di intervento, da un dossier ANIA è emerso che:
Una tra le più significative voci di costo nel bilancio dello Stato italiano deriva dalla spesa sanitaria che nel 2018 in Italia ha raggiunto i 115 miliardi (6,5% del PIL) e il cui onere è destinato ad aggravarsi (era circa il 5% del PIL venti anni fa), soprattutto per effetto dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle patologie cronico-degenerative.
In tale contesto, cresce la componente della spesa sanitaria che gli individui e le famiglie sostengono privatamente.
La mancanza di protezione assicurativa per spese mediche risulta evidente se si pensa che appena il 7% di questi costi privati è riconducibile alle assicurazioni e il 3% a fondi e casse sanitarie.
La restante parte, 36 miliardi (circa il 90%), è pagata ogni anno di tasca propria dalle famiglie italiane e ciò le rende più fragili ed esposte a esborsi imprevisti.
Per questo diventa fondamentale dedicare una parte del risparmio ad investimenti in protezione assicurativa.
Un investimento che ha un rendimento certo e sicuro in termini di aumento di serenità.
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Andrea Simbula Il Coach Finanziario
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