Cos’è il rischio? perché devi conoscerlo?

Se ci fosse una classifica delle frasi più usate dai risparmiatori quando parlano del loro denaro “non voglio rischiare” sarebbe sicuramente in vetta.

Ma cosa si intende per rischio? o meglio cosa intendono le persone quando parlano di rischio? Dalla mia esperienza quando le persone dicono che non vogliono rischiare, intendono dire che non vogliono perdere soldi. Ed è assolutamente comprensibile.

Spesso questa paura di perdere soldi però ci espone ad altre tipologie di rischi. Come insegna la finanza comportamentale, la paura ha un potere paralizzante.

La paura di perdere è il motivo per cui le persone lasciano parcheggiati in conto corrente a tasso zero una parte eccessiva dei propri risparmi. Sembra paradossale, ma proprio la paura di perdere in realtà ti fa perdere. (perdona il bisticcio di parole).

Lasciare il denaro parcheggiato sul conto, porta nel tempo una erosione del potere d’acquisto e fa perdere le occasioni di crescita a lungo termine dei mercarti finanziari.

L’avversione al rischio ci espone al rischio di inflazione.

Occorre fare un passo indietro e definire il rischio in finanza. 

Partiamo con il dire che ci sono diverse tipologie di rischio.

  1. Rischio di volatilità: Ovvero di quanto oscilla il mio investimento nel periodo in cui detengo il mio investimento. In merito a questo vi è una errata credenza nei risparmiatori, cioè che questo tipo di rischio sia proprio del mercato azionario, nella realtà l’oscillazione è presente anche nei mercati obbligazionari (governativi e privati) e nei mercati immobiliari e nel mercato delle materie prime. In tutti i mercati c’è oscillazione, senza la volatilità non può esserci rendimento. Rischio e Rendimento vanno a braccetto, in pratica il rischio di volatilità è il prezzo che si paga per avere un rendimento.
  2. Rischio Sistematico: E’ comunque connesso al rischio di volatilità ma è proprio del mercato in senso generale, non si può eliminare.
  3. Rischio Specifico: E’ il rischio dello strumento, si può ridurre con la diversificazione, maggiore è il numero di strumenti in cui si investe, minore sarà questo rischio.
  4. Rischio di Credito: Legato alla possibilità di insolvenza dell’emittente, anche questo si può ridurre con la diversificazione.
  5. Rischio Inflazione: Il rischio di perdita in termini di potere d’acquisto a cui ci si espone lasciando fermo il denaro.
  6. Rischio di Cambio: legato al mercato valutario.
  7. Rischio di Tasso e Rischio di prezzo: sono legati tra loro e sono tipici del mercato obbligazionario. Anche questi non si possono eliminare del tutto. Sono governati da leggi matematiche.

I rischi in finanza sono molteplici. Il rischio di perdita in realtà è il più aleatorio di tutti, ila perdita è solo una errata interpretazione del rischio di volatilità.

Quando le persone dicono non voglio rischi, ovvero non voglio perdere soldi, dovrebbero ricordarsi che il rischio zero non esiste, il rischio non si può eliminare e inoltre dovrebbero porsi una domanda precisa.

“Visto che non voglio rischiare di perdere e mettere a repentaglio il mio patrimonio ed i miei risparmi, cosa sto facendo a riguardo? Ho messo appunto un piano di tutela? Ho delle coperture assicurative che mi coprano dai rischi veramente importanti?”

Cosa c’entra questo con la definizione di rischio dal punto di vista finanziario? c’entra perché in definitiva il risparmio o il patrimonio deriva dal reddito da lavoro della persona. Senza il flusso di cassa non si crea il patrimonio.

Pensaci quando dici “Non voglio rischi!” 

Andrea Simbula il coach del risparmio

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