Le sette cose che devi sapere sui fondi comuni d’investimento
Il fondo comune d’investimento fa parte della famiglia degli organismi d’investimento collettivo del risparmio.
“Il F.C.I è un patrimonio autonomo raccolto tramite una o più emissioni di quote, tra una pluralità di investitori con la finalità di investire lo stesso sulla base di una prestabilita politica di investimento; suddiviso in quote di pertinenza di una pluralità di soggetti; gestito in monte, nell’interesse dei partecipanti”.
Vi sono diverse Tipologie di Fondi: Aperti, Chiusi, Riservati, Speculativi (vedi categorie assogestioni)
I fondi aperti sono quelli più conosciuti e possono essere suddivisi in fondi di liquidità, fondi obbligazionari, azionari e flessibili.
Che a loro volta possono essere suddivisi in fondi ad accumulazione proventi o a distribuzione proventi (cedole e dividendi) e ancora a seconda delle specializzazioni e scelte di gestione della Sgr. Il concetto che sta dietro il fondo è che il denaro di diversi soggetti viene gestito come unico patrimonio, del quale però ogni sottoscrittore è possessore di un numero di quote in base all’importo investito.
La normativa prevede che le quote siano detenute in una banca terza rispetto alla Sgr (società di gestione del risparmio) che ha costituito il fondo.
Questo aspetto è molto importante in termini di sicurezza, infatti lo scenario peggiore che può verificarsi in casi che si possono definire estremi è la liquidazione degli asset e la redistribuzione del valore del fondo ai sottoscrittori attraverso le quote. Il fondo comune d’investimento inoltre non è impattato dal bail-in nel caso in cui la banca che ha collocato lo stesso si trovasse in situazioni di fallimento.
Altre caratteristiche importanti di questo strumento sono:
- La diversificazione
- La trasparenza
- Il potere contrattuale
- La gestione attiva
La diversificazione:
Il fondo è composto da una pluralità di titoli in modo tale che l’andamento negativo di uno o più titoli sia compensata da altri titoli con andamento positivo. Questo non significa che ci si metta al riparo del tutto dalla volatilità, ma chiaramente la diversificazione consente da un lato di limitare il contraccolpo dall’altro di beneficiare dei rialzi nei momenti di ripresa.
La trasparenza: Rispetto ad altri strumenti finanziari il fondo prevede una comunicazione chiara del valore quota, le quotazioni vengono periodicamente aggiornate e comunicate dai gestori.
Il potere contrattuale: Il gestore si muove sul mercato con miliardi di euro ha quindi un potere contrattuale enorme rispetto ad un singolo risparmiatore nella compravendita di titoli o di altri fondi.
La gestione attiva: Il gestore del fondo monitora in maniera costante e professionale la situazione e può quindi apportare i necessari cambiamenti in corsa in base all’andamento dei mercati e delle valute monetarie, sempre tenendo fede alla politica di gestione del fondo.
Il fondo può essere sottoscritto in due modalità:
- Versamento unico (PIC)
- Piano d’ accumulo capitale (PAC)
Il fondo può essere inoltre sottoscritto con strategie miste che consentono di investire mediante PIC frazionati, versamenti unici che consentono di entrare in maniera frazionata sui mercati (azionari e obbligazionari) in modo da approfittare di eventuali volatilità di mercato
Un’aspetto da considerare nella scelta di questo strumento è che il fondo comune d’investimento non è uno strumento per fare trading, infatti, le tempistiche di acquisto e rimborso (anche parziale) sono più lunghe, rispetto alla compravendita dei singoli titoli (8-10 giorni lavorativi)
La fiscalità?
Altro aspetto da considerare è la fiscalità, questo strumento è tassato sulle plusvalenze con una aliquota sintetica che va da un massimo del 26% per i fondi azionari puri, ad una percentuale inferiore per i fondi obbligazionari o flessibili che al loro interno hanno anche titoli di stato la cui fiscalità è al 12,50%, ogni fondo ha una sua aliquota che può variare a seconda delle scelte del gestore. Sempre riguardo al trattamento fiscale, come tutti gli strumenti finanziari, sono soggetti alla tassazione dello 0,20% sul controvalore totale al 31/12 di ogni anno, l’importo viene addebitato sul conto corrente della banca presso cui si detengono i fondi nel mese di gennaio di ogni anno.
I costi del fondo?
I fondi hanno tre tipologie di costi :
- Ingresso/uscita
- Commissioni gestione
- Commissioni di performance
Questi possono variare a seconda dell’intermediario, e da fondo a fondo. Prima di sottoscrivere quote di un fondo vanno considerati attentamente.
Per concludere, i fondi sono uno dei migliori strumenti per la gestione del risparmio, ma vanno usati nella maniera corretta, con strategie precise in funzione della propria pianificazione patrimoniale scelta sulla base di concreti obiettivi di vita.
Spero che questa breve guida ti sia stata utile
Andrea Simbula il coach del risparmio